mercoledì

Friedrich Nietzsche


Friedrich Wilhelm Nietzsche è stato un filosofo, poeta, saggista, compositore e filologo tedesco. Egli è nato in Germania, a Röcken, nel 1844 ed è morto nel 1900 a Weimar.

Secondo Nietzsche la scienza e la filosofia appaiono come qualcosa di superficiale, poichè non riescono a cogliere la vera realtà del mondo.

 

Come Schopenhauer, egli pensa che ciò che appare non coincida con l'essenza delle cose → gran parte dell'esperienza umana sfugge ai concetti della logica e della scienza, dunque alla filosofia e cultura razionalistica dominante.



Nietsche nutriva un profondo interesse per tradizione greca, creazioni artistiche  
FORMAZIONE FILOLOGICA (filologia: contestazione documenti storici, atteggiamento moderno/scientifico), grande amore per la musica e per la poesia tragica.
Il filosofo articola il suo pensiero in diverse fasi:
  1. Il cammello Prima fase giovanile (detta anche "wagneriano-schopenhaueriana") fino al 1876, in cui il filosofo combatte a fianco di Richard Wagner  per una "riforma mitica" della cultura tedesca - pubblicazione "La nascita della tragedia"e le "Considerazioni inattuali" -
  2. Il leone Seconda fase intermedia (detta anche periodo "illuministico" o "genealogico"), tra il 1878 e il 1882, in cui abbandona e rinnega la prima fase - pubblicazione di "Umano, troppo umano", "Aurora" e "La gaia scienza" -
  3. Il fanciullo Terza fase, prominente del suo pensiero, dedicata alla trasvalutazione dei valori e al nichilismo attivo, costellata dai concetti di oltreuomo, eterno ritorno e volontà di potenza - pubblicazione dei cosiddetti “scritti del meriggio” o “di Zarathustra”, (1883-1885), incentrati appunto su Così parlò Zarathustra / pubblicazione dei cosiddetti “scritti del tramonto” (1886-89), tra i quali Al di là del bene e del male, la Genealogia della moraleIl crepuscolo degli idoli e altri.

La fedeltà alla tradizione: il cammello

Tragedia e teatro sono elementi che caratterizzanti della sua filosofia.

La prima fase del pensiero di Nietzsche, è quella in cui il filosofo afferma che la cultura occidentale (figlia della civiltà greca) si sia formata avendo come base due principi/istinti contrapposti
  • l'apollineo: è l'emblema della misura, dell'ordine, della razionalità, un principio di individuazione precisa del soggetto, che si identifica calmo e consapevole. Apollo è infatti una divinità solare, protettrice delle arti, garante dell'equilibrio e della serena contemplazione della vita;
  • il dionisiaco: è il principio del caos e della distruzione, ma anche della potenza creatrice, della gioia e della sensualità; Dioniso è il dio del vino e dell'ebbrezza, in cui si esprime l'impulso vitale dell'uomo, libero da regole e convenzioni sociali.
Secondo Nietzsche è da questa esperienza del caos, nelle cerimonie dionisiache, da cui deriva l'impulso alla forma e all'arte tragica solo attraverso la mediazione dell'ordine apollineo l'uomo greco è in grado di sopportare e accettare la profonda irrazionalità della vita:
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cioè questa necessità dell'eccesso viene "consumata", vedendola rappresentata e non vissuta (catarsi)

Sintesi tra apollineo e dionisiaco: contenere la drammacità, il disordine e caos dell'universo.

Decadenza della tragedia a partire con Euripide, ultimo tra i grandi tragici greci afferma il predominio dell'impulso apolinneo a scapito di quello dionisiaco, attraverso il dialogo dei personaggi, a discapito della musica e del coro.
mette in scena l'uomo nella sua quotidianità e riduce l'elemento dionisiaco: la razionalità prevale sulla naturalità: perisce tragedia e nasce filosofia.

Alla base della decadenza culturale occidentale abbiamo la filosofia di Socrate: le passioni e gli istinti sono stati imbrigliati e soggiogati a ideali etici e orientati dalla ragione a partire da essa  viene esaltato il pensiero, si confida in un ordine razionale dato e rassicurante della scienza, svalutando la vita concreta e i suoi valori.

Decadenza causata anche dalla filosofia di Platone, il quale priva la vita di una sua parte fondamentale, il corpo, prescindendolo dalle idee, e dal Cristianesimo, con il quale l'uomo ha colpa di se stesso e del suo corpo.

Secondo Nietzsche la vita va vissuta tutto un SI'.

🔼 La prima fase del pensiero di Nietzsche è simboleggiata dal cammello, il quale indica colui che è fedele alla tradizione.

L'avvento del nichilismo: il leone

La seconda fase del pensiero del filosofo tedesco è quella in cui egli afferma che occorre adottare il metodo della scienza per smascherare le false credenze, infatti le dottrine della metafisica, della morale e della scienza sono invenzioni consolatorie.

- Ciò porta a pensare che ''Dio è morto'',
nel senso che le tutte le certezze e i valori assoluti 
sono crollati lasciando spazio al nichilismo -

Tuttavia gli uomini non sono ancora pronti ad accettare le terribili conseguenze dell'evento, per cui hanno sostituito Dio con nuovi idoli (i miti del progresso, della scienza, dello Stato..).

La morale viene identificata come uno strumento di dominio.

ad esempio la ''morale degli schiavi'' (la morale ebraico-cristiana) è prodotta dall'istinto di vendetta degli uomini inferiori contro quelli più forti e ha operato un rovesciamento di valori rispetto alla ''morale dei signori'', ossia ha negato i valori di fierezza-salute-forza legati al corpo e ha affermato i valori di rassegnazione-rinuncia-debolezza legati allo spirito.

🔼 La seconda fase del pensiero di Nietzsche è simboleggiata dal leone, il quale rappresenta lo spirito libero che si affianca dalla tradizione.

L'uomo nuovo e il superamento del nichilismo: il fanciullo

La terza fase del pensiero è quella in cui Nietzsche afferma che l'oltreuomo è capace di sopportare le implicazione della ''morte di Dio'' e sa dire di ''sì'' alla vita e godere del corpo e dei suoi valori.

Egli può sopportare l'idea dell'eterno ritorno, cioè l'ipotesi che la storia sia un grande circolo e che tutto sia destinato a ritornare;
essa è contrapposta all'idea del tempo lineare, secondo cui la storia è una catena di momenti irripetibili orientati verso un fine ultraterreno.

L'oltreuomo è espressione compiuta della volontà di potenza, la quale:
  • è assenza della vita, cioè impulso a crescere;
  • è arte, cioè azione produttiva del senso del mondo.
In virtù di tale potenza creatrice, l'oltreuomo opera una trasvalutazione dei valori: inaugura un nuovo modo di rapportarsi ai valori, intesi come libere manifestazioni dell'uomo.

🔼 La terza fase del pensiero è simboleggiata dal fanciullo, il quale rappresenta l'oltreuomo, cioè colui che va oltre l'uomo inaugurando un nuovo inizio.


Jean-Paul Sartre