Il criticismo
kantiano considera il conoscere come “attività" e non solo come "passività".
Il soggetto (o «io penso») si limitava a sintetizzare
e organizzare attraverso le forme a priori
la realtà fenomenica, escludendo dal proprio orizzonte conoscitivo la cosa
in sé, la quale, pur non potendo diventare oggetto
dell’intuizione sensibile, ne rimane il presupposto inestinguibile.
L’idealismo nasce dal
tentativo di superare le contraddizioni rimaste insolute nel sistema kantiano.
Filosofia che privilegia la dimensione ideale
e spirituale della realtà.
Fondatori: Fichte e SchellingMassimo esponente: Hegel
IDEALISMO
E ROMANTICISMO
L’idealismo
trae origine dal Romanticismo. Nascono entrambe in Germania.
Idealismo = corrente
di pensiero circoscritta al campo della filosofia
Romanticismo = movimento
di vasto respiro che riguarda la letteratura, l’arte, la poesia, il quale si
diffonde anche in Inghilterra, Francia, Italia e Spagna.
Entrambi
rappresentano il superamento della ragione illuministica e l’affermazione di
una nuova visione del mondo che esalta il sentimento, l’arte e la tradizione.
“Romanticismo”
dall’inglese romantico:
1. alla
fine del Seicento indicava ciò che di fantastico e irrazionale vi era nel
romance, il romanzo cavalleresco.
2. nel
Settecento, perde la connotazione negativa e passa a denotare ciò che alimenta
l’immaginazione, come i paesaggi insoliti, insieme ai sentimenti che questi
suscitano.
3. fine
del secolo, viene ripreso dagli scrittori tedeschi esaltando il ruolo del
sentimento e delle emozioni.
La
nuova mentalità romantica risponde alle esigenze spirituali dell’epoca, e alla
nascita di un sentimento nazionalistico che, si faceva interprete degli ideali
di liberazione dallo straniero.
Il precedente
della mentalità romantica = 1770, Germania, Sturm und Drang,
letteralmente “Tempesta e impeto”.
Deriva
dal titolo di un dramma del 1776 di Friedrich
Maximilian Klinger.
Le
idee di fondo dello Sturm und Drang sono riconducibili:
- all’amore per i sentimenti forti e le passioni tempestose
- alla riscoperta della natura come forza vitale e onnipotente
- all’esaltazione della libertà
- all’avversione per le regole e le imposizioni
- all’amor patrio
- ad una visione panteistica del mondo, in cui il divino viene colto come un principio immanente alla natura
LA NOSTALGIA DELL’INFINITO
L’aspirazione all’infinito comune denominatore del movimento del Romanticismo.
Essa
nasce da un senso di inquietudine
nei confronti di tutto
quanto possa costituire un limite e dal profondo bisogno di assoluto.
La nuova mentalità romantica ritiene che ogni
individuo ha un valore assoluto e può realizzarsi compiutamente soltanto
ricongiungendosi all’infinito, ossia a Dio stesso.
Deriva
da ciò la coloritura religiosa del Romanticismo e il rifiuto al deismo
settecentesco (considerava Dio come l’impersonale e freddo principio razionale
che assicura l’ordine dell’universo) accogliendo invece il Dio personale della
religione cristiana, che partecipa alle sofferenze dell’essere umano.
L’infinito
è la meta ideale dello spirito romantico, il quale avverte in sé una profonda nostalgia
(Sehnsucht) per le proprie origini divine.
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